Terra di crocevia, nelle cui vene scorre una linfa spesso inaspettata, nuova. Sorprendente. Un'America insolita. Più umana, più saggia, antica. Lontana dalle megalopoli e dalla follia che da esse trasuda. Giannotti - in un libro a metà tra una guida documentario-naturalistica e la storia personale di un viaggio - ci mostra l'altro volto di questa terra. Un volto filtrato da occhi innamorati che, infinite volte, si sono posati tra i solenni e silenti scenari protetti dei Parchi naturali, sino ad approdare a Little Bighorn dove la morte di Custer si tramutò in leggenda e il trionfo per Crazy Horse divenne tragedia.
Un ritratto rispettoso, quasi sognante, di una natura che ha assistito inerme allo scorrere del tempo. Dai bisonti dello Yellowstone agli orsi del Katmai, in Alaska. Un viaggio meraviglioso, inatteso, spesso sconosciuto. Sospeso tra ieri e oggi; pervaso da quello spirito magico e ancestrale che serpeggia soltanto negli spazi immensi, nei colori e nei profumi della terra e dell'acqua.
Un atto d'amore quello di Giannotti. Doveroso. Un avvincente tentativo il suo, forse il più straordinario: tentare di sondare il miracolo della creazione. Carpire, con curiosità bambina, il segreto racchiuso tra le cattedrali di smeraldo, quelle stesse cattedrali che sopraffecero i primi esploratori.
RECENSIONE DI JESSICA BIANCHI